Tempo Ordinario

Nella città di Stiride, in Grecia, nel santuario dedicato all’eremita Luca, troviamo un mosaico del Cristo con gli undici apostoli.
Già questo numero ci dice che siamo nei giorni immediatamente successivi alla risurrezione, e precisamente otto giorni dopo, perché cogliamo il gesto di Tommaso che indica la ferita del costato.
Il tempo e l’umidità hanno portato via il volto di questo apostolo, così che rimane solo il dito che indica e il gesto solenne del Signore Gesù che sta sulla porta e indica l’alto, quasi a dire che c’è una Porta Nuova, che è lui stesso. La scritta sottolinea la sua irruzione nel tempo e nel quotidiano: “A porte chiuse” (Gv 20,19).
Il Tempo Ordinario che stiamo vivendo ci pone tutti nella situazione di cercare la nostra identità, di costruire incessantemente il volto cristiano della nostra vita, indicando la vastità di quelle ferite, spalancando quella Porta Nuova, riprendendo umilmente passo dopo passo la Via di speranza e risurrezione che è il Signore Gesù, che nessuna porta chiusa potrà fermare.