Tempo Ordinario 2024
Il “polittico dell’Agnello mistico” non è solo un grande capolavoro realizzato nel 1432 dai fratelli Jan e Hubert van Eyck. È una “mappa” che ci guida indicando la direzione. Tutti nel quadro si stanno muovendo verso l’Agnello: chi a piedi, chi a cavallo, chi angelo e chi uomo, chi è sconosciuto e chi è individuabile, chi è cristiano e chi no… Tutti “seguono l’Agnello dovunque vada” dice l’Apocalisse. (14,4).
Tutti dentro ad un giardino, perché lui “su pascoli erbosi ci fa riposare, ad acque tranquille ci conduce” (Salmo 23). Al centro, vero protagonista, è l’Agnello, sopra all’altare, con il suo sangue che sgorga a riempire un calice, dal quale tutti attingeranno vita e salvezza.
L’Agnello è la fontana della vita, che disseta i nostri giorni nel loro “ordinario” fluire.
Seguiamolo con fiducia e gioia, “ovunque vada”.
Avvento 2015
NATALE DEL SIGNORE
Le promesse di bene si sono realizzate:
il Germoglio ha lacerato il tempo sterile e monotono…
“Un Bambino è nato per noi,
ci è stato dato un figlio”.
Da Beit-lehem, “Casa del pane”
viene la misericordia di Dio per tutti,
per ogni attesa, per ogni peccato.
E’ l’Emmanuele:
buono come il Pane,
santo come l’Altissimo,
uomo come un Uomo.
Venite, adoriamo!
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Divieto di sosta in piazzale per spazzamento
Il Comune istituirà un divieto di sosta temporaneo in via XXV Aprile e in Piazza San Bonaventura, per consentire la piena operatività dei mezzi di spazzamento strade.
I divieti di sosta temporanei saranno così articolati:
Via XXV Aprile: il primo lunedì del mese dalle 5:00 alle 8:00
Piazza san Bonaventura: il primo sabato del mese dalle 13:00 alle 15:00.
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Veglia giovani alla fine dell’anno liturgico
Continuando gli “incontri della Missione”, venerdì 27, ultima sera dell’anno liturgico, invitiamo i giovani dalla quinta superiore in su, a cenare insieme alle 20 in centro parrocchiale e a continuare in fraternità la serata lasciandosi conquistare dal Vangelo di Gesù, Signore della storia. Per favore confermare la partecipazione entro mercoledì a Giacomo (368 444395).
Due appelli urgenti
Non c’è più nessuno disponibile per le pulizie del salone e delle sale all’ultimo piano del centro parrocchiale
E’ arrivato al limite del sostenibile il numero di persone che compongono il direttivo del circolo NOI (Nuovi Oratori Italiani), che anima il nostro centro parrocchiale, permettendogli di essere nella legalità e di poter usufruire di un bar. Servirebbero 5/6 persone per sostenersi, programmare qualche attività per i soci e la comunità, gestire i locali, tenere la contabilità
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Educare
In una scuola media, un gruppo di ragazze aveva iniziato ad usare il rossetto e se lo metteva in bagno, a ricreazione. Questo di per sé non era un problema, ma dopo che se lo erano messo, le ragazze premevano le labbra sullo specchio lasciando dozzine di impronte di rossetto. Ogni mattina il bidello le rimuoveva e il giorno seguente le ragazze le rimettevano.
Il preside decise che bisognava fare qualcosa. Chiamò le ragazze nei bagni insieme con il bidello e disse: “Ciò che fate complica la vita al nostro bidello, per il tanto tempo che gli portate via per togliere le vostre impronte, anche perchè lui usa un sistema particolare. Gli faccia vedere come pulisce gli specchi”. Il bidello prese uno spazzolone a manico lungo, lo tuffò nel water e lo utilizzò per pulire gli specchi. Da allora, non ci fu più nessuna impronta.
Un conto è insegnare le cose, un conto è farle capire educando… Ringraziamo il Signore per l’immenso capitale di educazione che ogni giorno viene messo a frutto nella nostra comunità: i genitori, i nonni, i catechisti, le suore, i capi scout, gli animatori, i baristi, i cori, i responsabili del circolo N.O.I., gli operatori Caritas, chi tiene puliti e addobbati i nostri ambienti, il seminarista Emilio, don Egidio… Chiediamo al Signore che ci dia l’apertura mentale, l’innovazione e il coraggio di non rifugiarci nell’insegnamento, ma di rischiare nel campo più aperto e avventuroso dell’educazione, che non esclude il sapere, ma trova strade nuove, esperienziali e in ascolto della persona per trasmetterlo.
Scriveva Plutarco: “L’opera di chi educa non deve consistere nel riempire un sacco, ma nell’accendere una fiamma”.
don Silvano