Una scala per incontrarci…

“Giacobbe fece un sogno: una scala poggiava sulla terra, mentre la sua cima raggiungeva il cielo; ed ecco, gli angeli di Dio salivano e scendevano su di essa” (Gn 28, 12). Il nuovo anno liturgico inizia con il tempo dell’Avvento: preziosa opportunità per aprire gli occhi sul mistero dell’incontro tra Dio e l’uomo, avvenuto nella Persona di Gesù di Nazareth. Lui è la Scala Vivente che ha spalancato il cielo e l’ha legato per sempre alla terra, come dice nel Vangelo di Giovanni: “In verità, in verità io vi dico: vedrete il cielo aperto e gli angeli di Dio salire e scendere sopra il Figlio dell’uomo” (Gv 1,51).

 

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PRIMA DOMENICA

Il Signore ci invita in questa domenica a “vegliare” e a “tenerci pronti”, per accorgerci della sua “discesa”, del suo venirci incontro. Certo, sono tante le fatiche, gli impegni, le corse, le distrazioni e anche le nostre povertà e miserie…

 

 

 

 

 

 

 

img_20161204_110959SECONDA DOMENICA

“In quei giorni venne Giovanni il Battista”: così, con questa semplice solennità, inizia un avvenimento che segna profondamente la storia e ciascuno di noi. Il Signore si avvicina, fa un altro scalino per “scendere” e venirci incontro, entra nella vita di Giovanni Battista e, attraverso di lui, semina di novità la storia…

 

 

 

 

 

 

TERZA DOMENICA

“Rallegratevi sempre nel Signore: ve lo ripeto, rallegratevi, il Signore è vicino!” (Fil 4,4-5). La liturgia colora questa terza domenica di Avvento con la tonalità della gioia. Non solo perché siamo contenti di avvicinarci al Natale, ma perché la gioia è una dimensione fondamentale della vita cristiana, è un atto di fede nella presenza del Signore Risorto!

 

 

 

 

 

 

QUARTA DOMENICA

“Giuseppe, non temere: il bambino che è generato in lei viene dallo Spirito Santo”(Mt 1,20). In queste parole, grandiosamente semplici, si incrociano due “gravidanze”… 
Quella di Maria, gestante Dio stesso, che nel suo grembo è sceso fino al nostro livello, prendendo un corpo e respirando la vita umana. E quella di Giuseppe, che riassume in sè tutti noi discepoli, desiderosi di aprire una strada al Signore, che sussultiamo di gioia alla sua voce, ma che siamo anche sempre timorosi, combattuti, divisi, tentati…

 

 

 

 

NATALE DEL SIGNORE

Bambino di Betlemme,
ogni lode a te, che hai dato concretezza di carne al sogno di Giacobbe
e a quello di ciascuno di noi,
che sentiamo sempre troppo distante il cielo dalla terra.
E tu hai avanzato nei tempi e negli spazi,
sei sceso in ogni abisso e profondità,
hai solcato i gradini impronunciabili del limite.
“Tu, che non avevi conosciuto peccato, ti sei fatto peccato in nostro favore,
perché in te potessimo diventare giustizia di Dio” (2Cor 5, 21).
Resi candidi di giustizia col rosso del tuo sangue:
così hai fatto Natale, così possiamo amarti e seguirti,
con la commovente certezza che non tornerai indietro per quella scala senza di noi.