Volti che diventano dono!

Sono abbastanza sicuro che nessuno di voi ha sulla sua scrivania la foto dell’impiegato della posta, o del controllore del tram, o del commesso del supermercato o di chi avete visto fare le pulizie al cinema.
Eppure anche loro avevano un volto!
Ma non tutti i volti ci parlano nello stesso modo, non tutti rimangono nello stesso modo, non tutti li portiamo con noi nello stesso modo. I più cari sono quelli che diventano “dono”: di compagnia, di strada percorsa, di bene offerto, di esperienze condivise. San Paolo scrive ai Tessalonicesi: “Affezionati a voi, ci siete diventati cari” (1Ts 2,8).

È tra questi il volto del seminarista Mirco, che dopo due anni nella nostra comunità, è chiamato a continuare il cammino nella parrocchia di Limena. Abbiamo tanti debiti con lui. Speriamo che anche i nostri volti gli siano diventati cari! Lo saluteremo domenica 10 settembre, nella “Giornata per il Seminario”: ci rivolgerà la parola in tutte le celebrazioni.

Ma il Signore è largo di sorprese con noi e ci stupisce con un nuovo volto che arriva nella nostra comunità: è quello di Cristiano, seminarista di Gorizia, che verrà ad abitare per un anno in canonica, per un’esperienza pastorale a tempo pieno.
Già dai primi di giugno il rettore del nostro Seminario, interpellato dal rettore di Gorizia, mi aveva chiesto se poteva contare sulla nostra comunità. Mi son sentito di interpretarvi tutti con un “sì” senza riserve. Cristiano si presenterà nelle celebrazioni di domenica 3 settembre.

Non dimentichiamo la preghiera e l’affetto per altri due volti diventati dono: quello di Pasquale, ormai a pochi giorni dalla sua ordinazione presbiterale del 14 settembre: vi porto i suoi saluti e anche la promessa di un suo scritto; e quello di Mattia, che si prepara ad iniziare il secondo anno di Seminario.

Mi chiedo continuamente cosa ci sta dicendo il Signore con questa generosità di presenze di seminaristi e delle nostre suore, in un tempo di così grande carestia. Sono certo che accoglierli significa metterci tutti in uno stato “vocazionale”, che è quello dell’intera vita cristiana. Vuol dire anche responsabilizzarci nella preghiera, nell’affetto, nella corresponsabilità per l’annuncio del Vangelo e nel far crescere sempre più la nostra comunità come grembo che generi non tanto iniziative sociali, ma la fede nel Risorto, tesoro prezioso affidato proprio a noi, ai nostri volti, che diventano dono ogni volta che si specchiano nel suo.

Grazie per tutti i volti che diventano dono! Grazie per come volgerete il vostro a Mirco, Cristiano, Pasquale, Mattia e per come custodirete i loro come “gente di casa”.

don Silvano